Vino sfuso

Quando si parla di vino sfuso si tocca un argomento ancora oggi dibattuto: secondo alcuni si tratterebbe di un vino di qualità inferiore, mentre per altri è solo una modalità alternativa di vendita adottata dalle aziende vinicole, soprattutto nei periodi in cui il lavoro si concentra sulla cura dei vitigni. Qualunque sia la vostra opinione, il dato certo e inconfutabile è che la vendita di vino sfuso è in costante aumento negli ultimi anni, tanto che molti produttori, dal prosecco di Conegliano al Primitivo di Manduria, stanno adottando questa modalità di commercio diretto con il cliente.

Dove acquistare vino sfuso

Come detto, sempre più produttori di vino stanno adottando questo tipo di vendita dei loro vini, a seconda della stagionalità: per acquistare del vino bianco è meglio recarsi nelle vinerie nei mesi primaverili, mentre per chi desidera acquistare vino rosso il periodo migliore è l'autunno.

Per poter vendere grosse quantità di vino in damigiana o nei contenitori in pet è necessario rispettare specifiche leggi e regolamenti che disciplinano la materia. Per la vendita di vino sfuso la normativa prevede innanzitutto delle particolari autorizzazioni, che si ottengono se si ha un locale a norma e si rispettano una serie di requisiti riguardanti i sistemi di conservazione, trasfusione e imbottigliamento del vino. Occorre poi aver seguito i corsi HACCP per la lavorazione e la vendita del vino sfuso al pubblico, oltre a possedere la necessaria licenza per la vendita di bevande alcoliche.

Esiste anche la possibilità di ricevere il vino sfuso a domicilio, sia rivolgendosi direttamente alle aziende agricole che attraverso forme di aggregazione di piccole e medie aziende vinicole, come i consorzi. In questo caso, i corrieri effettuano la consegna del vino in bag in box, ovvero in specifici contenitori doppio strato, uno esterno in poliestere metallizzato e uno interno in polietilene, che consentono di preservare le proprietà organolettiche del vino.

Perché acquistare vino sfuso

Il vino sfuso ha prezzi decisamente inferiori rispetto al vino in damigiana o in bottiglia, generalmente tra i due e i tre euro al litro. Questo perché la vendita di vino sfuso consente di eliminare i principali costi aggiuntivi dei tradizionali canali di vendita, ovvero l'imbottigliamento (bottiglia e tappo in sughero compresi), l'etichettatura ed il trasporto, oltre al ricarico applicato dalla distribuzione.

Oltre a ciò, acquistare vino sfuso consente di abbattere gli sprechi: i bag in box infatti sono ecologici e a minor rischio di danneggiamento rispetto al vetro, e inoltre si riduce l'inquinamento derivante sia dagli imballaggi che dal trasporto della merce verso le destinazioni di vendita.

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